Mostre temporanee

Mostra permanente

Giuliano Vangi

Della collezione permanente del Museo Vangi sono esposte attualmente 47 sculture e 11 disegni e incisioni ; fra queste opere, le grandi sculture all’aperto sono il nucleo centrale di quelle presentate nella retrospettiva del 1995 al Forte Belvedere di Firenze. Nel 2002, per l’inaugurazione del Museo, Giuliano Vangi crea altre nuove opere, quali per esempio il grande mosaico e il bronzo Uomo in piedi, schiacciato contro una parete trasparente, che si fondono con le parti architettoniche dell’entrata.
In seguito vengono anche aggiunte Katrina 3 e Il Vincitore nel 2005 e Primavera nel 2009.
L’eccellenza della tecnica di accostare marmi e graniti policromi, bronzo, leghe di nichel, argento e altro ancora costituisce una delle caratteristiche delle sculture di Giuliano Vangi. I visitatori potranno osservare direttamente, avvicinandosi ad esse,
l’impronta della mano dello scultore o i vari materiali impiegati con grande originalità. E, limitatamente alle opere all’aperto, potranno anche toccarle, ricevendo così non solo informazioni visive, ma anche tattili.

Nella sezione espositiva all’interno sono presentati dei modelli in gesso policromati. I modelli in gesso costituiscono normalmente una fase intermedia dell’esecuzione, prima della fusione in bronzo o della trasposizione in marmo, e in questi ultimi anni se ne sta rivedendo l’importanza in quanto servono a rivelare direttamente il processo ideativo dell’artefice. Per sua volontà, le opere di Giuliano Vangi non hanno repliche, restano pezzi unici, e questi gessi policromati, conservati nel museo come opere compiute, mantengono il loro valore di originali che impediscono le repliche.

Profilo

  • Giuliano Vangi

    Fotografia di Aurelio Amendola

    Giuliano Vangi è un grande maestro scultore rappresentativo dell’Italia contemporanea. Nasce a Barberino di Mugello, non lontano da Firenze, nel 1931. Per allontanarsi dalla tradizione della rappresentazione dell’essere umano risalente al Rinascimento, si trasferisce in Brasile, ma ritorna in Italia dopo tre anni e da allora si concentra nel perseguire una scultura personale che esprime coerentemente la complessità dei sentimenti umani in forma figurativa. Nella mostra personale tenuta a Palazzo Strozzi nel 1967 esprime acutamente il senso di costrizione che attanaglia gli esseri umani della società moderna e riscuote l’empatia e il plauso dei contermporanei.
    In seguito, dopo aver ottenuto importanti riconoscimenti in Italia, Vangi continua a presentare le sue opere non solo in Europa ma anche in Giappone e negli Stati Uniti.

    Prima e dopo il 2000 gli vengono commissionate da varie chiese sculture di carattere religioso e nel 2002 riceve il Praemium Imperiale giapponese. Vangi viene considerato una grande figura all’avanguardia nella corrente della scultura figurativa italiana del dopoguerra, dove spiccano Martini, Marini e Manzù. Fa rivivere con una interpretazione contemporanea le tecniche tradizionali dell’intarsio e dei marmi policromi e le introduce nelle proprie tematiche, esaminando nel mutare dei tempi ciò che cambia e ciò che resta invariato. In questo museo dedicato alle sue sculture si potrà vedere il cammino percorso dall’artista nel periodo dal 1965 al 2009.